Posts Tagged ‘Barack Obama’

Episodio 141

novembre 9, 2008

obammac

Product Placement [da notare anche il Pac-Man nero. O abbronzato se preferite] (via)

Episodio 137

novembre 8, 2008

veltronihole[Post lungo banale impreciso ombelicale e grammaticalmente scorretto. Lo dico subito per non obbligarti a leggere. Non si capisce bene il senso ma è sintetizzabile in due parole: Walter Veltroni non capisce che è arrivato l’autunno e che l’Italia è un Paese nell’ordine: brutto sporco e cattivo. Puoi continuare nella lettura o no. È uguale. I pezzi in corsivo sono ricopiati abbastanza fedelmente da un articolo di David Rieff apparso questa settimana su Internazionale. L’immagine a sinistra è di Giavasan]

A botta calda appena dopo averlo visto al telegiornale ho reagito così. Percepivo nettamente come Walter Veltroni stesse facendo la figura dello sfigato. In sintesi andava dicendo di un vento nuovo, che l’America detta il mood e che nulla sarebbe stato più come prima lasciando intendere con malcelato entusiasmo: la prossima volta vinco io non vi sembro già un po’ più nero? Non esattamente con queste parole e quel che ho inteso io è del tutto soggettivo, ma il senso è quello. Una roba da sfigati alla canna del gas o comunque da persone che hanno decisamente sbagliato pianeta, secolo o quantomeno decennio. E che senza un governo ombra di dubbio non conoscono gli abitanti del proprio Paese. La mia netta impressione si conferma con la lettura degli editoriali dei quotidiani americani, alcuni puntualmente tradotti da Internazionale, e immedesimandomi in quel momento di certo storico però molto lontano da me vissuto la notte tra il 4 ed il 5 novembre 2008. Ripensando a Walter, la cui immagine disturba la gioia e il trasporto dell’immedesimazione, viene da fare dei confronti con alcuni passaggi insignificanti di quelle cronache. Quei dati che a prima vista sfuggono e prolungano il clima obamiano eterodiffuso che c’è in giro. Pensando e parlando degli Stati Uniti si tende sempre a far confronti e sono sempre confronti impietosi e dall’esito tristerrimo dobbiamo dirlo.
“I lavoratori bianchi degli stati industriali come la Pennsylvania, che McCain aveva sperato di conquistare durante la campagna elettorale, hanno votato con una percentuale molto alta per Obama”. E allora penso agli operai lombardi per esempio, figli di operai comunisti che avevano due cose in testa nella vita: la fabbrica e rinnovare la tessera del Partito. Forse a quei tempi Walter facevi carriera in Sezione o immagino qualcosa di simile. Diciamo che i tuoi problemi non erano certo sporcarsi le mani arrivare alla fine mese, al limite ti infastidivano le trattative per qualche Municipio della capitale o cose di questo calibro. Di sicuro adoravi le domeniche a piedi e sarai stato tifoso della Juve ma anche della Lazio di Chinaglia. L’operaio comunista e Walter che dice di non essere mai stato comunista in fondo in fondo comunque votavano allo stesso modo: comunista. Invece nel 2008 l’operaio lombardo ha paura del negro, non vuole sentir parlare di moschee e non vuole gente intorno che possa somigliare a qualcuno che un giorno gli ciulerà la BMW. In base al livello di inquadramento salariale questo operaio differenzia il suo voto: si passa da Lega, Forza Italia, AN. Sono contenti per Obama, leggono si informano e qualcuno va a messa la domenica ma a te Walter non ti cagano. Walter come pensi che Obama li convinca a votare per te che sei ancora quello sfigato che fa trattative per decidere gli incarichi del governo ombra ma anche qualcosa d’altro di scarsissima importanza?
“Obama è stato capace di mobilitare una massa di persone che finora si era sempre astenuta o aveva votato solo poche volte: soprattutto afroamericani e giovani”. Walter, in Italia non ci sono afroamercani ma a sentir loro qui è pieno di giovani. E in Italia ci sono moltissimi africani e, se non suonasse male, ci sono tanti afroitaliani. Gli africani (ma anche tutti gli stranieri della prima ora) sono politicizzati ma non votano, fanno però tantissime feste dal cazzo anche divertenti dove vendono collanine e cibo di dubbia provenienza si balla e si canta e di sicuro Walter ci sei andato almeno una volta. Gli afroitaliani sono di meno ma votano fanno lavori normali e si sanno far rispettare quando c’è bisogno. Uno è mio vicino e mi invita spesso a cena. Non ha votato per il Partito Democratico anche se Veltroni mi è simpatico ha detto. Vota per la Lega e non se ne vergogna. Va alle riunioni del Partito (i leghisti chiamano il loro partito il Partito con un certo rispetto) e nessuno nota niente di strano. Walter, non ti considerano e trovano ridicolo eventualmente far parte del consiglio comunale ombra. I giovani quelli giovani veramente hanno Facebook e della politica non glie ne frega niente vogliono scopare e tu Walter non sei molto erotico, anche questo è un punto che dovresti considerare. Obama l’hanno sentito nominare, quelli un po’ cresciuti e che Facebook lo guardano solo nel fine settimana usano Obama per fare colpo su certe donne. Mi spieghi Walter a cosa porterebbe sostenere una conversazione interamente incentrata sulla tua figura e sulle tue prospettive politiche? Alcuni di loro pensano che la Gelmini sia scopabile e la voteranno alle europee se Silvio la candida. Forse il Partito Democratico è stata una bella pensata, obbligata visto il paesaggio di allora ma pur sempre una bella pensata. Forse se a lavorare al programma e alla campagna elettorale ci fossero stati meno registi cantanti attori e filosofi della scienza (la versione colta di nani e ballerine craxiane o delle zoccole e trans di epoca moderna) poteva essere oltre che una bella pensata anche un partito politico. Se negli organismi politici o come cazzo si chiamano adesso e nella testa di certe persone ci fosse stato un po’ più di umiltà e di preoccupazione per la gente (detta anche ggente) ecco forse quel partito sarebbe valsa la pena. Io Walter ti ho voltato anche l’ultima volta perché sono un coglione e tutto sommato non ho grandi interessi da farmi difendere dalla classe politica. Questi qui non ti hanno votato perché non li rappresenti, questo cobo1Paese tu non te lo immagini neanche ed è la maggioranza dei soggetti che ad ogni elezione fanno vincere. Questo è quanto. Sei intelligente simpatico colto e ogni tanto spiritoso (adesso un po’ meno di un tempo) ma è ora che ti levi dalle palle. Tu e la tua cricca (intesa come più o meno tutti quelli che sono in televisione con te in occasione di qualche riunione che fai per decidere quale indignazione sollevare nella settimana che arriva contro questo Governo vergognoso) ecco tu e questi dovreste lasciare il posto a qualcuno che questo Paese lo vede e lo sente per quello che è: brutto sporco e cattivo. Il vento nuovo è questo caro Walter se ascolti bene lo senti.

Episodio 133

novembre 7, 2008

Barack Obama è un tuo amico. Barack Obama ti ha aiutato a spostare il divano. Barack Obama ti ha tenuto la mano quando eri spaventato. Barack Obama ha scritto il tuo nome sul suo zainetto. Barack Obama ti ha cantato Tanti auguri sulla segreteria telefonica. Barack Obama ti ha rifatto il letto. Barack Obama ti è venuto a prendere all’aeroporto. Barack Obama ha lasciato un commento sul tuo blog. Barack Obama ti sogna ogni notte. Barack Obama ieri sera non è uscito perché tu non c’eri. Barack Obama mangia le croste della tua pizza. Barack Obama ti ha preparato un caffè. Barack Obama ti ha caricato 25 euro nel cellulare senza dirti che era stato lui. Barack Obama ha una tua foto nel portafogli. Barack Obama ti ha lasciato la sua fetta di torta. Barack Obama è la tua nuova bicicletta. Ci sono dei siti dove i lettori lasciano aforismi sul nuovo presidente americano. Oggi Barack Obama è la proiezione delle cose più belle e più buone che noi tutti vogliamo in ogni parte del mondo. Godiamoci questo momento finché dura.
Giovanni De Mauro – Internazionale 

Episodio 131

novembre 5, 2008

Tra qualche giorno diamo un taglio a tutto questo entusiasmo, dimentichiamoci il colore della sua pelle, teniamo ben presente che ha nessuna esperienza e che le aspettative sono eccessive. Tra quattro anni se ne riparla, speriamo in bene.

Episodio 130

novembre 5, 2008

obama
The Next President (NYT)

Episodio 129

novembre 4, 2008

Bruce and Barack: The Rising in Cleveland

Episodio 39

settembre 21, 2008

Maureen Dowd si è fatta scrivere l’editoriale da Aaron Sorkin, ovvero una conversazione tra Barack Obama e Josiah Bartlet dove quest’ultimo spiega al candidato democratico cosa non va nella sua campagna elettorale.
NYT (via)

Espisodio 15

settembre 18, 2008

Dopo la storia dell’account mail di Sarah Palin, mica poteva mancare questo: inside Obama’s email.
Wired – The Onion